LETTERA A TUTTI I CATECHISTI

Cara catechista, caro catechista,

è giunta nella nostra vita un’ora particolare nella quale il nostro riconosciuto ruolo ecclesiale, il nostro mandato, è chiamato ad esprimersi in una forma che sicuramente non potevamo prevedere. Gli incontri di catechesi, le nostre programmazioni ordinarie, sono sospese ma non può conoscere pausa alcuna il nostro ruolo testimoniale. In questa inedita situazione va incoraggiato anche il dono della creatività per imboccare strade nuove che consentano una vicinanza ai ragazzi e alle loro famiglie. Rimaniamo a servizio della nostra comunità parrocchiale. Lo Spirito attende da noi questa disponibilità. Siamo chiamati ad interpretare cristianamente questi giorni, ad orientare opportunamente questo tempo perché non rimanga sequestrato dalle angosce o risolto mediante distrazioni troppo infruttuose.

Ricordiamo che stiamo camminando dentro i giorni di grazia della Quaresima, giorni nei quali la preghiera più intensa di tutta la Chiesa ci può aiutare e sostenere nei nostri propositi migliori. Da questo tempo di prova scaturisce la crisi: ci sono crisi che si limitano ad evidenziare un sistema non adeguato ad affrontare nuove sfide oppure crisi che innescano meccanismi di trasformazione, che stimolano la creatività, che risultano utili cioè proprio a rimodulare il sistema stesso, a maturare nuovi atteggiamenti, a guadagnare in sapienza e carità. La preghiera, la ricerca di una più profonda comunione con Dio aprirà la porta a doni spirituali e intuizioni pastorali ora più che mai preziosi.

I nostri ragazzi hanno a disposizione molto tempo e noi possiamo aiutarli a scandirlo condividendo una preghiera al mattino e alla sera, esprimendo la vicinanza con un messaggio, cercando di offrire parole adeguate all’età. Importante è anche che gli adulti parlino loro del problema che ci sta coinvolgendo, evitando di mentire, rendendoli consapevoli che tocchiamo con mano la fragilità che ci appartiene, che non sempre è possibile rimuovere immediatamente gli ostacoli con i quali dobbiamo imparare a fare i conti. Chi sta bene deve preoccuparsi di chi ha bisogno, offrire segni di attenzione alle persone  anziane o già malate che potrebbero sentirsi più sole.

Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Viviamo nella fede questa prova, offriamo vicinanza ad ogni fratello, testimoniamo che sulla parola di Gesù impariamo a non perdere di vista il volto di un Dio che per noi sa essere solo Padre buono.

Avremmo voluto salutarvi al convegno dei catechisti previsto sabato 14 marzo. Il Convegno è sospeso. Più urgente è lasciarci ispirare in questo tempo, pregare per la Chiesa, per chi ci governa, per tutti coloro che sono impegnati nella sanità e alimentare il desiderio che il suono delle campane nel giorno di Pasqua sia musica di vera gioia per tutti.

Don Alberto Zanetti ed equipe UCD