“Iniziare i fanciulli all’Eucaristia è molto più che prepararli alla prima comunione. È introdurli alla vita cristiana ed ecclesiale che trova nell’eucaristia la sua fonte e il suo culmine (Dal Catechismo Venite con me, p. 121). Queste parole hanno ispirato l’itinerario eucaristico rivolto ai ragazzi che, accostandosi per la prima volta alla comunione, sono invitati a riconoscere non solo la viva presenza di Gesù e del suo dono d’amore, ma anche il dinamismo che sostiene l’intera vita cristiana. Il cristiano infatti vive un’esistenza “eucaristica” nella consapevolezza che solo la vita donata è una vita compiuta.
La celebrazione eucaristica è la scuola e nello stesso tempo la condizione di possibilità per divenire capaci, con Gesù e come Gesù, di mettere a disposizione il proprio cuore, l’intelligenza, l’operosità per il bene degli altri, secondo il disegno di Dio.
- La grande cornice del Giorno del Signore aiuta ragazzi e famiglie a comprendere che l’Eucaristia rinnova il senso del tempo. L’incontro con Gesù è l’inizio di un giorno nuovo e di un modo nuovo di vivere i giorni, nella scelta e nel darsi degli appuntamenti, nei rapporti con gli altri, nell’uso delle cose e nel contatto con la natura, nel senso attribuito ai propri impegni. Per questo l’itinerario insiste molto sulla dimensione antropologica: la vita parla all’Eucaristia e l’Eucaristia rinnova la vita. Lo sforzo è quello di cogliere un legame senza il quale l’esistenza rischia di essere priva di prospettive e la celebrazione diviene incapace di raggiungere il quotidiano.
- L’itinerario eucaristico non può essere vissuto in solitudine perché l’Eucaristia è necessariamente un’esperienza di comunione. In numerose occasioni è richiesta la partecipazione dei genitori e non mancano i collegamenti con l’ambiente familiare e la comunità parrocchiale. Mediante l’iniziazione cristiana è la Chiesa che genera i suoi figli ed è importante che ogni parrocchia attivi tutte le risorse possibili per consentire a ragazzi e famiglie di comprendere e accogliere il dono che la costituisce e la muove. La cura dei processi di iniziazione cristiana appartiene all’intera comunità ed è importante che ciascuno se ne faccia carico, a partire da tutti gli operatori pastorali della parrocchia e dai loro ambiti di impegno.
- La Prima Comunione è proposta a tappe, per favorire la progressiva accoglienza del dono di Dio. In tal modo si vuole sgravare la celebrazione da una certa enfasi che tradizionalmente viene attribuita all’evento e al preciso momento in cui si riceve il Corpo del Signore. Ogni domenica il Signore rinnova la possibilità dell’incontro con lui e, nella comunione eucaristica, vi è la pienezza di una condivisione che si realizza nell’intera celebrazione. Vi è un appello rivolto alle comunità cristiane affinché le celebrazioni domenicali siano sempre curate con attenzione, fin dal momento dell’accoglienza in chiesa, e possano essere significativamente ospitali anche in relazione ai ragazzi, alle loro possibilità di conoscere, di partecipare, di celebrare insieme a tutti gli altri.
- Il catechista è chiamato ad articolare molte risorse: dall’uso dei testi biblici al catechismo, da alcuni importanti testi della tradizione a esperienze cristiane più recenti, dal ricorso all’iconografia cristiana ad immagini suggerite dall’attuale quadro culturale e mediatico. Vorremmo tuttavia che fosse data particolare importanza alla celebrazione stessa, al rito e ai luoghi in cui esso si svolge, cogliendo la forza di tali riferimenti: il bacio o l’incenso all’altare sono segni molto più espressivi di tante parole di spiegazione, così come la visita ad un antico ambone è importante per cogliere la presenza della Parola nella vita della Chiesa. Può essere d’aiuto il contatto con il gruppo liturgico della parrocchia o con il sacerdote in modo da promuovere la formazione cristiana non solo nel momento catechistico ma anche in quello celebrativo.