BUONA PASQUA

Cara catechista, caro catechista

L’uomo per sua natura tende a strutturarsi attorno alla sue sete. Ogni sete non è solo il segno di qualcosa che manca ma anche appello buono, importante, è il modo in cui la vita grida, si fa sentire, si rivolge alla coscienza dell’uomo perché ne scopra la grandezza, ne comprenda le misure. Anche Gesù sulla croce, nell’ora dell’abbandono totale, fa esperienza di questa sete che si fa grido, del bisogno più profondo di vita che accompagna l’uomo; sulla croce Gesù si fa domanda e anche risposta.
Non l’acqua ferma di un pozzo libera l’uomo. Al pozzo di Sicar Gesù annuncia alla donna di Samaria: l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna. Dal costato di Cristo è uscita l’acqua nuova che ci fa nascere come nuove creature. La rinnovazione delle promesse battesimali durante la Veglia Pasquale impedisce la stagnazione della grazia in noi, ravviva quel dono che rendendoci figli ci ritorna le misure dell’eternità e per gioia ci protende verso i fratelli annunciatori di questo Vangelo.

Buona Pasqua!
Don Alberto