“Iniziare i fanciulli all’Eucaristia è molto più che prepararli alla prima Comunione. È introdurli alla vita cristiana ed ecclesiale che trova nell’Eucaristia la sua fonte e il suo culmine”. Con queste autorevoli parole il catechismo della CEI Venite con me indica l’esigenza di dare continuità ad un percorso di grazia che ha trovato nella partecipazione al banchetto eucaristico il grande appuntamento della vita cristiana. Dopo l’incontro sacramentale è importante lo sviluppo “mistagogico”, capace cioè di condurre nel mistero e di riconoscerlo vivo e operante, nell’esistenza dei ragazzi e delle loro famiglie.
L’immagine della strada che accompagna l’itinerario è significativa: essa consente di cogliere un movimento che appartiene ad ogni Eucaristia celebrata: dalla vita all’incontro con Gesù e dall’incontro con Gesù alla vita. È il movimento dei discepoli di Emmaus che, dopo aver riconosciuto il Signore allo spezzare del pane, se ne tornano a Gerusalemme profondamente rinnovati, per testimoniare la loro esperienza e vivere alla luce del Risorto.
La strada della felicità si articola in tre tappe:
- Cercatori di stelle. Sulle strade del mondo. Dalla locanda di Emmaus i due discepoli ripartono nella notte, animati dalla luce nuova che ormai si è accesa nel loro cuore (Lc 24, 33-35). Una strada di felicità, sostenuta dalla speranza di Gesù risorto e dall’incontro che hanno vissuto con lui. La prima parte dell’itinerario muove dal desiderio di felicità che i ragazzi portano nel cuore e li pone di fronte alle alternative possibili, al rischio di incamminarsi verso mete inconsistenti e illusorie.
- La strada dei comandamenti. Gesù indica la strada per raggiungere quella felicità che rimane per sempre. La domanda dello scriba: “che cosa fare per avere la vita eterna?” e l’iniziale risposta di Gesù (Lc 10,25-28) sono lo sfondo di questa seconda parte dell’itinerario e aiutano i ragazzi a comprendere che la vita felice è quella dei comandamenti praticati. I comandamenti sono le grandi direttrici del cuore umano, eplicitate da Dio nelle “dieci parole” e consegnate a Israele come cammino di libertà e di vita, per custodire l’alleanza con Dio, guidare nelle prove del deserto e aprire la strada della felicità. I ragazzi accostano i dieci comandamenti, li rileggono alla luce di Gesù e del suo vangelo, ne colgono l’implicanza con la loro realtà e imparano ad accoglierli non come peso imposto, ma come cammino di vita buona.
- La strada del discepolo. Sullo sfondo della parabola del buon samaritano (Lc 10, 29-37) si comprende che la strada della felicità indicata dai comandamenti ha uno sviluppo ulteriore: il comandamento dell’amore mediante il quale il discepolo impara a farsi prossimo. È la strada che Gesù ha indicato come compimento della Legge e che egli per primo ha percorso facendosi uomo, lavando i piedi ai suoi discepoli e donando la propria vita. I ragazzi sono invitati a riconoscere e ad assumere gli atteggiamenti del buon samaritano: la catechesi si fa apprendimento e apprendistato e, nella consegna finale del “comandamento dell’amore”, continua a far risuonare le parole di Gesù: «Va’ e anche tu fa’ così» (Lc 10,37).
L’itinerario prevede alcuni incontri con i genitori, per ripercorrere in prospettiva adulta gli stessi contenuti proposti ai ragazzi. Vi sono anche incontri che prevedono la contemporanea presenza di genitori e ragazzi: è uno stile importante per creare occasioni di condivisione e di verifica.