«…anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale» (1 Pt 2,5)

07. Pietre Vive

Nella cava per la costruzione della Chiesa si forgiano pietre vive; il contrasto tra l’immagine della pietra e il suo aggettivo rende particolarmente incisiva la metafora biblica, che lascia intuire un’identità del cristiano caratterizzata dalla solidità, dalla fermezza, dall’indistruttibilità, ma allo stesso tempo viva. Cristiani non rigidi e inerti, ma mossi da creatività ed entusiasmo, disponibili a quell’adattabilità necessaria per costruire insieme l’edificio spirituale della Chiesa. Una metafora che dovrebbe continuare a provocarci, soprattutto in relazione alle giovani generazioni, che talvolta accostano le comunità cristiane come pietre pesanti e irremovibili, dove faticano a sentirsi accolte.

La comunità cristiana adulta ha bisogno delle giovani generazioni e le giovani generazioni hanno bisogno di una comunità di cristiani adulti, testimoni dell’incontro con Gesù. È in questa feconda e reciproca relazione che l’itinerario Pietre vive intende muoversi, nello sforzo di accompagnare i preadolescenti, con i loro limiti ma anche le loro risorse, a sentirsi parte viva di quella comunità che li ha iniziati alla fede.

I temi. L’itinerario conclude il tempo mistagogico dell’iniziazione cristiana, accostando alcune tematiche che interpellano gli adolescenti in un periodo di vita delicato, segnato da vari passaggi: dalle scuole medie alle superiori, dalla dipendenza dai genitori alle prime esperienze di autonomia, dalla catechesi dell’iniziazione cristiana ai gruppi giovanili. La fiducia, la libertà, l’autenticità, il rapporto con il creato: questioni esistenziali che appartengono alla storia di ciascuno e che vengono interpretate alla luce della storia della salvezza, attraverso alcune pagine dell’Antico Testamento.

Lo stile. Dal punto di vista del metodo la regola delle AAA rimane il riferimento fondamentale: l’annuncio parte dalla vita e alla vita ritorna, attraverso le pagine della Scrittura. Rispetto agli altri itinerari tuttavia la dinamica viene accostata con maggior respiro: a volte i tre passaggi sono presenti nello stesso incontro, altre volte invece sono distribuiti in più incontri, per dare la possibilità ai ragazzi di vivere la proposta in un tempo più disteso. La tendenza peraltro era già emersa nell’itinerario Al soffio dello Spirito.

I soggetti coinvolti. A differenza degli altri itinerari Pietre vive è scritto a più mani: hanno collaborato con le loro specifiche competenze professionisti nell’ambito biblico, cinematografico, naturalistico…, che hanno offerto ampi contributi non solo per le attività con i ragazzi, ma anche per la formazione dei catechisti e degli animatori che li accompagnano. Così come è scritto a più mani, a più mani dovrebbe anche essere proposto nelle comunità: giovani, laici e consacrati appassionati della Scrittura, cantori, operatori della Caritas…tutti soggetti che andrebbero coinvolti dai catechisti, non solo per avere un aiuto tecnico-organizzativo, ma anche per condividere il compito iniziatico, per generare legami di comunità e crescere insieme nel senso della reciproca appartenenza.

L’adattabilità. L’itinerario presenta una certa agilità; l’ordine con cui sono presentati i temi ha una sua logica, biblica e antropologica, ma nulla vieta di riadattarlo sulla base di particolari esigenze della comunità. Gli incontri di catechesi non sono molti e lasciano ampio spazio alle altre dimensioni della vita di fede: momenti celebrativi, iniziative caritative, eventi significativi della comunità possono trovare adeguatamente una collocazione nell’itinerario: i ragazzi sono generati alla fede nella comunità e la comunità è da loro rigenerata.

Il contatto con il territorio. Diventa inoltre importante il contatto con la comunità più ampia, oltre la realtà ecclesiale: l’itinerario sollecita ad una presenza nel territorio, incrociando quegli ambiti di vita dove i ragazzi trascorrono gran parte del loro tempo, come il mondo della scuola, dello sport, l’ambiente digitale. Sono per noi spazi da abitare, non solo per stabilire alleanze educative, ma anche per imparare quel linguaggio che possa rendere comprensibile ai ragazzi il nostro annuncio del Vangelo.

Ogni parte dell’itinerario è introdotta da un’immagine di un luogo geografico; si tratta di luoghi della Terra santa che fanno da sfondo alla vicenda biblica ed evocano le dinamiche esistenziali affrontate nel percorso: il deserto e la fiducia in chi guida, il monte Sinai e la consegna della legge che libera, la sorgente di Davide e il dono imprevisto che sgorga dalla terra arida, la regione della Galilea e la contemplazione del creato. Luoghi da far vedere ai ragazzi, perché nella loro concretezza parlano di una Storia che ha percorso le strade del mondo e che continua a dare appuntamento anche nei luoghi della loro esistenza.