La catechesi di iniziazione cristiana promossa negli anni ’90 con la pubblicazione dei catechismi avverte nuove responsabilità e rinnova i propri itinerari in maniera più attenta alle esigenze odierne. La nostra diocesi da qualche anno ha intrapreso in termini sperimentali l’elaborazione di alcune proposte che, rispettose dell’età dei ragazzi, cercano di organizzare un percorso compiuto di iniziazione cristiana.
In sintonia con il processo di rinnovamento in atto riteniamo importante:
- prestare attenzione al primo annuncio della fede, senza darlo per scontato, lasciando che la bella notizia di Gesù continui a riscaldare il cuore di chi l’ascolta;
- consentire alla famiglia e alla parrocchia di collaborare insieme, valorizzando in particolare il ruolo dei genitori come educatori alla fede;
- prevedere una gradualità nella partecipazione alle celebrazioni liturgiche, perché la catechesi possa accompagnare a vivere la centralità dell’Eucaristia domenicale nello stile di accoglienza e rispetto dei tempi di ciascuno;
- attivare tutte le risorse che la fede possiede per poter essere conosciuta, non solo quelle didattiche, ma anche quelle esperienziali legate alla vita dei cristiani e della Chiesa;
- considerare tutta l’esistenza dei ragazzi, illuminando la loro mente, ravvivando il loro cuore, sostenendo i loro passi.
L’obiettivo è quello di incontrare Gesù, di iniziare ad ascoltare la sua Parola, di vedere i segni che compie e di accoglierlo come il Risorto che rimane con noi per sempre.
L’itinerario è costituito da due parti che hanno come riferimento i luoghi geografici della vita terrena di Gesù:
- Lungo il lago Tiberiade. Bambini e genitori accostano il ministero pubblico di Gesù attraverso il racconto di sette personaggi che lo hanno incontrato lungo le strade della Galilea. Ogni incontro consegna un frammento del volto di Gesù, un tratto del suo mistero che si è rivelato ai loro occhi e che attraverso il loro racconto diventa accessibile anche a noi, una buona notizia per la nostra vita.
- Bambini, genitori e catechisti si pongono di fronte al mistero della passione, morte e resurrezione di Gesù. Alla tecnica del racconto si accosta quella dell’immagine: il ciclo di Giotto della Cappella degli Scrovegni aiuta bambini e genitori a percorrere con Gesù la via della croce e a contemplare il suo grande amore per noi.
Gli incontri sono strutturati secondo la regola delle 3A, una metodologia attinta dalla logica del laboratorio per aiutare il catechista a superare un’impostazione scolastica e unicamente intellettuale della catechesi. Le 3A corrispondono a tre verbi, affascinare-approfondire-assimilare: tre momenti dell’incontro che accompagnano bambini e genitori dalla vita al Vangelo e dal vangelo li riportano alla vita, profondamente rinnovati dall’incontro con Gesù.