Per comprendere
Alla cena di Pasqua il bambino ebreo domanda: “Perché questa notte è diversa dalle altre?”. Il padre e gli adulti rispondono raccontando come Dio è “passato” nella storia del popolo d’Israele, li ha liberati dalla schiavitù, li ha condotti nel deserto per divenire suo popolo…
Alla stessa domanda noi cristiani dovremmo rispondere: “In una notte come questa Cristo è risorto da morte”.
La Veglia pasquale è la liturgia più ricca di segni e significati di tutto l’anno liturgico. In questa celebrazione si ripercorre il cammino che ci ha generato alla fede attraverso l’incontro con Cristo Risorto, mediante il battesimo. Con gesti e parole, Cristo è proclamato Luce del mondo, Acqua viva che dà vita, Parola che salva, Pane di vita eterna.
In questa notte finalmente si eleva con gioia il canto dell’Alleluia: Il Signore è risorto! Sì, è veramente risorto!
Per preparare
- Ci si ritrova, prima di iniziare la cena, attorno alla tavola di famiglia.
- La tavola è preparata con la solita tovaglia, con la Bibbia o il Vangelo aperto sul brano evangelico di questo giorno (Mt 28,1-10) ed eventualmente anche con delle decorazioni (di carta, di stoffa…).
- Sulla tavola si dispongono: una candela grande al centro, e altre candele, una per ogni persona presente (sarebbe significativo usare anche le candele ricevute al battesimo), una ciotola con acqua, dei fiori (se ci sono).
- I bambini possono preparare disegni vivaci e colorati da mettere sulla tavola o nella stanza, che esprimano la speranza, la gioia, la festa perché Gesù è risorto e il suo amore è più grande di ogni male. Si possono anche utilizzare (o costruire) strumenti musicali e inserire canti nella preghiera.
Inizio
Si inizia al buio e si sta un breve tempo in silenzio.
Accensione della candela centrale
Mantenendo il silenzio, si accende la candela centrale.
Benedizione sulla luce
Se ci sono dei bambini, si può spiegare loro con parole semplici il senso di questo segno.
G. Abbiamo acceso una candela nel buio di questa stanza… e così abbiamo potuto vedere meglio. Questa fiamma accesa nella notte di Pasqua rappresenta Cristo, luce del mondo. Su questa piccola luce invochiamo la Benedizione di Dio, cioè diciamo-bene di Dio, perché ci ha fatto tanti doni, e soprattutto ci ha donato Gesù.
Si invoca la benedizione di Dio sulla luce della candela accesa.
G. Sii benedetto, Dio Padre onnipotente,
tu in principio hai creato la luce
e hai acceso nell’uomo
fatto a tua immagine
la scintilla del tuo amore.
Nella pienezza dei tempi
hai mandato il tuo Figlio, Gesù,
a portare la sua luce
nelle tenebre del peccato e della morte.
Benedici questa fiamma,
che ci ricorda il cero pasquale
acceso in questa notte,
Cristo luce del mondo.
Fa’, o Padre,
che diventiamo portatori di luce
e costruttori di un mondo
più giusto e più fraterno.
Amen.
Accensione di tutte le candele
Dalla candela centrale si accendono tutte le altre candele e si tengono in mano accese durante la proclamazione dell’annuncio pasquale.
Annuncio pasquale
L’Annuncio pasquale viene proclamato da un adulto o da un giovane.
G. Per antichissima tradizione, nella notte di Pasqua le parole di questo canto, l’Exùltet, accompagnano la luce del Cero pasquale che rischiara la chiesa buia.
Un testo che ci conduce al cuore della nostra fede: Cristo risorto è vivo in mezzo a noi e con la sua luce illumina ogni nostra tenebra.
Stasera ascoltiamo una piccola parte di questo antico annuncio pasquale.
Lett. Esulti il coro degli angeli,
esulti l’assemblea celeste:
un inno di gloria saluti
il trionfo del Signore risorto.
Gioisca la terra inondata da così grande splendore:
la luce del Re eterno
ha vinto le tenebre del mondo.
Gioisca la madre Chiesa,
splendente della gloria del suo Signore,
e questo tempio tutto risuoni
per le acclamazioni del popolo in festa.
Questa è la notte in cui Cristo,
spezzando i vincoli della morte,
risorge vincitore dal sepolcro.
O notte veramente gloriosa,
che ricongiunge la terra al cielo
e l’uomo al suo creatore!
Amen.
Accensione delle luci
Si possono accendere le luci della stanza e si tiene accesa solo la candela centrale.
Lettura e Salmo
(Esodo 14,15 – 15,1. 15,1b-6.17-18)
Lett. Dal libro dell’Èsodo
In quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Perché gridi verso di me? Ordina agli Israeliti di riprendere il cammino. Tu intanto alza il bastone, stendi la mano sul mare e divìdilo, perché gli Israeliti entrino nel mare all’asciutto. Ecco, io rendo ostinato il cuore degli Egiziani, così che entrino dietro di loro e io dimostri la mia gloria sul faraone e tutto il suo esercito, sui suoi carri e sui suoi cavalieri. Gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando dimostrerò la mia gloria contro il faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri».
L’angelo di Dio, che precedeva l’accampamento d’Israele, cambiò posto e passò indietro. Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò dietro. Andò a porsi tra l’accampamento degli Egiziani e quello d’Israele. La nube era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte; così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte.
Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte risospinse il mare con un forte vento d’oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero. Gli Israeliti entrarono nel mare sull’asciutto, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra. Gli Egiziani li inseguirono, e tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro di loro in mezzo al mare.
Ma alla veglia del mattino il Signore, dalla colonna di fuoco e di nube, gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. Frenò le ruote dei loro carri, così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: «Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani!».
Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri». Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare. Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l’esercito del faraone, che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò neppure uno. Invece gli Israeliti avevano camminato sull’asciutto in mezzo al mare, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra.
In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani, e Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare; Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito contro l’Egitto, e il popolo temette il Signore e credette in lui e in Mosè suo servo.
Allora Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al Signore e dissero:
Tutti: Cantiamo al Signore:
stupenda è la sua vittoria!
Lett. «Voglio cantare al Signore,
perché ha mirabilmente trionfato:
cavallo e cavaliere ha gettato nel mare.
Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
Cantiamo al Signore:
stupenda è la sua vittoria!
Lett. È il mio Dio: lo voglio lodare,
il Dio di mio padre: lo voglio esaltare!
Signore è il suo nome.
I carri del faraone e il suo esercito
li ha scagliati nel mare;
Cantiamo al Signore:
stupenda è la sua vittoria!
Lett. Tu lo fai entrare e lo pianti
sul monte della tua eredità,
luogo che per tua dimora,
Signore, hai preparato,Il Signore regni
in eterno e per sempre!».
Cantiamo al Signore:
stupenda è la sua vittoria!
Canto dell’Alleluia
Se possibile, si canta l’Alleluia
Alleluia, alleluia, alleluia.
Lett. Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
Alleluia, alleluia, alleluia.
Lett. La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Alleluia, alleluia, alleluia.
Vangelo
(Mt 28,1-10)
Il Vangelo può essere letto da un adulto o da un giovane, oppure si può fare il Vangelo dialogato (3 voci: Narratore, Gesù, Angelo).
Lett. Dal Vangelo secondo Matteo
Narratore:
Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba. Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte. L’angelo disse alle donne:
Angelo:
“Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: «È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete». Ecco, io ve l’ho detto”.
Narratore:
Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse:
Gesù:
“Salute a voi!”.
Narratore:
Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro:
Gesù:
“Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno”.
Breve silenzio.
Risonanza
Chi desidera, può esprimere un pensiero alla luce del Vangelo ascoltato.
Benedizione sull’acqua
Se ci sono dei bambini, si può spiegare loro con parole semplici il senso di questo segno.
G. Facciamo memoria del nostro battesimo ringraziando e benedicendo il Signore per l’acqua, umile e prezioso dono per la nostra vita fisica e spirituale.
Si invoca la benedizione di Dio sull’acqua.
G. Sii benedetto,
Dio Amore onnipotente,
origine e fonte della vita;
stendi la tua mano su di noi
e su quest’acqua
che ci ricorda il nostro battesimo.
Fa’ che possiamo essere
fonti di acqua pura
gli uni per gli altri
e per chi ha sete
di amicizia, di fraternità, di amore.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
Rinnovo delle promesse battesimali
Si accendono nuovamente le candele.
G. Il giorno del battesimo, ciascuno di noi ha ricevuto la luce di Cristo e la vita vera, che continuerà anche dopo la morte.
Rinnoviamo la nostra fede in comunione con i fratelli e le sorelle della nostra comunità e con i cristiani di tutto il mondo che celebrano la Pasqua.
Credete in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra?
Credo.
G. Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre?
Credo.
G. Credete nello Spirito Santo, la Santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna?
Credo.
Questa è la nostra fede,
questa è la fede della Chiesa
e noi ci gloriamo di professarla
in Cristo Gesù, nostro Signore.
Amen.
Segno di croce con l’acqua
Ci si può tracciare reciprocamente un segno di croce sulla fronte con l’acqua.
Padre nostro
G. Diciamo insieme la preghiera che ci è stata consegnata nel battesimo:
Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Preghiera conclusiva di benedizione
G. O Dio, che ogni anno ci doni
di rivivere la risurrezione del Signore,
fa’ che la gioia di questo giorno
raggiunga tutti gli uomini di buona volontà
e si compia nella Pasqua del cielo.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
Ci si fa il segno della croce tutti insieme.
G. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.